Cercare Lavoro

Conservare, Cercare, Cambiare, Trovare  Lavoro  v. 5.9

Inventa il tuo lavoro

Tutte le riviste

Va bene, per chi fa il mio lavoro, innamorarsi di un posto dove si sguazzi tra le riviste, è abbastanza normale. Però, quando ho letto della boutique di cui mi appresto a parlarvi, sono letteralmente andata in "brodo di giuggiole"! Do you read me?! è un negozio specializzato in sole riviste provenienti da tutto il mondo e ci sono davvero tanti bei pezzi "patinati". Dove poteva nascere questo straordinario store della carta stampata e tutta da "collezionare"? Ovviamente a Berlino, dove ha fatto capolino in pieno Mitte. Questo luogo per feticisti del visual magazine, si presenta come una vera galleria, ma i toni non sono per niente "psichedelici". Al contrario, all’interno del locale domina il grigio, un colore che lascia "parlare" le copertine di centinaia e centinaia di riviste.
Da maniaca della carta quale sono, non posso che consigliare, a chiunque stia cercando un’idea di business, di seguire l’esempio tedesco. I costi di questo genere di attività sono abbastanza contenuti, ma, perchè funzioni, bisogna davvero essere fornitissimi. Il locale da allestire, per attirare un pubblico di tutte le età, poi, dovrebbe essere strutturato proprio come una galleria, con bacheche sulle quali facciano bella mostra gli ulimissimi numeri di magazine anche "di nicchia" (come quello che vedete qui accanto). Poichè queste riviste sono fatte per essere "assaggiate" proprio come un bel libro, non scordatevi qualche comoda seduta di design. E per diffondere la cultura di "leggere luxury"? Aprite un blog (i tedeschi l’hanno fatto: http://www.doyoureadme.de/blog/ !) e postate recensioni. Con il tempo, non sarà male pensare di farsi pubblicità anche organizzando qualche evento in tema… E non chiamatela edicola!


Apri un bebè bar

Sembra un gioco di parole ma, per fortuna, è tutta realtà! L’idea che vi presento oggi è sia un nuovo concept, sia un bel servizio per bambini. Si tratta di un bar che, invece di tavolini e sgabelli per grandi, davanti al bancone schiera seggioloni per i più piccoli. Ovviamente anche gli "snack" serviti in questo bar speciale non sono quelli soliti: solo pappe alla frutta non industriali. Una bella idea, no? Che aspettate a copiarla? Questa arriva da molto lontano (California) ma, siccome la concretezza paga sempre, non mi sento di consigliarvi di rivolgervi a neonati tout-court bensì di lanciare l’idea all’interno di un bar "per adulti". Due le alternative che vi propongo: attrezzatevi con un bancone apposito per i più piccoli, in modo da avere un angolino tutto per loro (che serva cibi per bimbi), oppure fate in modo che i bebè possano stare accanto a mamma e papà mentre sorseggiano un caffè (facendo loro compagnia con un succo di frutta, ad esempio). Per questa seconda opzione avete bisogno solo di un vasto assortimento di cibi per piccolini e di seggioloni coloratissimi da accostare a quelli per grandi. Il restyling del locale non vi costerà un patrimonio, ma sarà un servizio in più che i genitori apprezzeranno moltissimo! Provare per credere! Dimenticavo, il baby bar californiano, di cui vedete qui le immagini, ha anche un bel sito: www.pommebebe.com!


Un solo ingrediente

Ormai lo sapete, quando un consiglio dato da questo blog o, privatamente, ad una delle tante e-mail che ci arrivano, diventa "lavoro", non resistiamo all’idea di "documentarlo" e di farlo rimbalzare su queste pagine, perchè diventi seme per chi ci legge. Per questo riportiamo, per intero, la e-mail di Clara, specificando che aveva scritto dicendo di essere l’assistente alla poltrona annoiata di un dentista altrettanto stanco del proprio lavoro (il marito!) e con tanta voglia di tornare alla vita rurale dalla quale proveniva, essendo figlia di contadini. Al termine della e-mail aggiungeva con un pò di ironia "mi piacerebbe lavorare nella campagna e inventarmi un business addirittura creativo, ma tutto quello che so fare è la ricotta, perchè da bambina seguivo la mamma. Anche come cuoca non sono male, ma questo c’entra davvero poco con il casale che vorrei sfruttare nelle mie amate terre". Clara parlava con ironia, ma noi abbiamo fatto tesoro di queste ultime righe e le abbiamo dato un consiglio all’altezza della nostra pagina "In Action". La sua risposta vi racconta l’esito: "Ho messo in pratica tutti i vostri consigli e il mio business sembra rriuscire! Ancora non posso crederci. Avevate ragione: la ricotta è un ingrediente meraviglioso e versatile ed io che sono anche brava ai fornelli, oggi posso dire di aver trovato anche una "nicchia" nel settore della gastronomia che mi permette di guadagnare. Ho fatto come mi avevate indicato: un catering che prepara solo dolci con la ricotta. Le mie clienti sono entusiaste: ho imparato a fare una pastiera speciale in stampi di tutte le forme, ricottine millegusti per gli aperitivi, tartufi al cioccolato e cocco, cannoli siciliano anche mignon e tanto altro ancora. Insieme a mia madre che, come ricorderete è una veterana della ricotta, stiamo mettendo appunto anche assaggi di primi monoporzione, come le lasagne con la ricotta (per ora la ricetta è top secret) e molto altro ancora! Se sono soddisfatta? Motissimo! E’ vero, mi alzo di buon ora per preparare i cibi da consegnare ai vari punti vendita che rifornisco (sono arrivata a quattro negozi tra gastronomie e bar) e poi, per il resto della giornata, preparo il catering per le feste. Infine, ci sono le consegne a domicilio. La mia giornata ora è dinamica e con mio marito stiamo seriamente pensando ad un ristorante con menù al sapore di ricotta. Che ne dite, ho realizzato le vostre aspettative?".

Accademia d’arte per bambini

Mi sembra proprio indicato, festeggiare l’Epifania con un post a misura di bambini e con un’altra attività dedicata a loro. A "crearla" è stata Carmen: "Ultimamente cercavo un corso di pittura per il mio bambino, appassionato di colori, e, a meno di spostarsi in centro o di seguire quelli proposti da Istituti troppo costosi, non sono riuscita a trovare attività davvero interessanti e, soprattutto che "ci venissero incontro". E’ stata questa la molla che mi ha spinto a riprendere in mano un vecchio progetto, quello di una "piccola accademia per bambini", ma anche a carattere itinerante. Il problema di queste attività, infatti, è spesso quella della sede, che deve essere ampia, organizzata e costosa! Invece, no, io credo che il bello sia proprio spostarsi dentro la città, "spuntare" con i laboratori ora in una ludoteca, ora in una scuola o, addirittura in un parco! Questa è l’idea alla base di Soqquadro, la Piccola accademia delle arti e della meraviglia, un’accademia che intende proporre corsi di pittura, manipolazione, eventi e molto altro per bambini, mi piace dire, di tutte le età. Sono tante, infatti, le attività che sviluppiamo e molte anche originali come la pittura di t-shirt, le fiabe animate,…". Che dire? L’idea di Carmen mi sembra davvero bellissima, soprattutto per il suo carattere itinerante. Per prendere spunti, poi, basta andare sul suo blog, colorato e accattivante, oppure sui siti di iniziative straniere molto simili. Ad esempio la Children Art Academy, oltre alle lezioni, ha anche uno store, mentre questo è il blog della Kids Art Academy di Sidney: http://thekidsartacademy.blogspot.com. Qui c’è il MaMa, un pò museo, un pò scuola d’arte per bambini, mentre la Art Academy di Cincinnati prevede programmi speciali per artisti provetti!

Bricostore per i più piccoli

Quest’idea mi è piaciuta subito perchè nasce dall’iniziativa di un nonno (70 anni e 5 nipotini!) che mi ha scritto per trasmetterla. Non mi scrive il suo nome, ma si firma semplicemente "Un Nonno Archimede". Simpatico, no? Bene, anche la sua idea di business lo è: copiatela! "Era più o meno lo scorso anno di questo periodo e stavo cercando qualche bel regalino creativo per i miei nipoti, solo che trovavo solo giocattoli tecnologici e nessun antico gioco da fare insieme. Si, io e loro, che li tenevo tante ore al giorno! Alla fine, sono riuscito a trovare delle cose da montare, dei puzzle ed altre scatole che, dopo un’ora di concentrazione erano già diventate un inutile soprammobile. E’ stato così che mi è venuto in mente di aprire in città un negozio di bricolage per i più piccoli. Si: proprio un negozio per vendere materiali, strumenti ed altri accessori per il fai da te ma sicuri e facili da usare con i bambini! Ne sono nati Kits stupendi e sezioni molto interessanti: dalla falegnameria, alla "meccanica", fino a quella sartoriale dedicata alle bambine che amano farsi le bambole da sole con i loro vestitini. E poi: modellini da montare, presepi, accessori per la decorazione: tutto in piccolo (ma anche i grandi ne vanno matti!)". Volete realizzare anche voi un negozio di bricolage per bambini? Intanto avete bisogno di un locale abbastanza ampio (per mettere in bella vista tutta i prodotti e per dividerlo in sezioni come ha fatto "Un Nonno Archimede", così da trovare subito quello che serve). Poi, chiedete le autorizzazioni necessarie (quelle del Comune e della Asl) come per tutte le altre attività e pensate anche alla promozione del negozio. Niente di meglio, in questo caso, che organizzare laboratori dimostrativi gratuiti (i bambini si divertono e c’è la possibilità di vendere nuovi prodotti). L’idea di un negozio grande vi spaventa? Potete anche iniziare con uno shop on line. Ecco un esempio di vetrina virtuale che, oltre a vendere articoli per l’hobbystica dedicati ai bambini, suggerisce idee per lavoretti: http://www.bricokid.com.


Party pe future mamme

L’idea di oggi è di due amiche che per anni hanno vissuto negli Stati Uniti e che, tornate in Italia dopo gli studi, hanno deciso di inventarsi un’attività per il tempo libero: organizzare baby shower. Vi spiego subito di cosa si tratta. In sintesi, questo "evento" non è altro che una festa pre-parto alla quale vengono invitate le amiche della futura mamma per festeggiarla! Costanza e Lucia lo descrivono come un party per il "pancione": "Un baby shower è molto simile ad un qualunque thè tra amiche con la differenza che la futura mamma si sente coccolata. Più che il parto questo è davvero un momento tutto per lei. La mamma che vuole organizzare il party si rivolge a noi che abbiamo creato l’angolo party all”interno del nostro negozio di prodotti per l’infanzia, dove la mamma può fare una sorta di mini lista dei regali che le amiche possono acquistare per lei. L’acquisto, quindi, avviene sia al momento del baby shower sia nei giorni precedenti. I costi? Tutto a nostro carico: la cliente può venire e prenotare la sala per un thè, una cioccolata calda o un aperitivo e noi le consegniamo anche gli inviti per le amiche. Compilata la lista dei regalini non le resta che attendere le altre mamme da noi il giorno prestabilito. Non solo: la sala che abbiamo messo a disposizione per questa attività prevede giochi per i bimbi (delle invitate che non mancano mai!), gadgets e ricordini del negozio e poi festoni personalizzati con il nome del nascituro". Io direi che si tratta di una simpatica idea di marketing da copiare! Allora: chiunque abbia un’attività dedicata al mondo dei bebè o del premaman può pensare a qualcosa di simile! Ma sapete che le mamme americane il loro baby shower lo organizzano anche a casa? Proprio come un compleanno in piena regola! Per prendere spunti: www.mybabyshowerfavors.com, www.babyshowercentral.com, www.ababyshower.com/.


Carriere-bar

Pensate per un attimo che Xing o Linkedin, siano luoghi reali e non virtuali. Come li chiamereste? Spazi destinati all’incontro di professionisti. E’ vero suona male, ma esistono e, credo, siano efficaci, perchè, se da un lato è vero che i social networks sono il futuro e che se non hai un profilo su quello più affine alla tua passione/professione o al tuo stile di vita, ti tagli fuori, è pur vero che, quando si tratta di affari, prima o poi il vis-a-vis è irrinunciabile. E’ per questo che i concept destinati agli incontri professionali hanno la loro utilità. A Copenaghen, ad esempio, ha aperto il Karriere bar (nella foto), luogo di incontro/socializzazione/scambio di progetti per creativi. Ma, credetemi, anche se, luogo di incontro fa quasi sempre rima con artisti, pittori, designers ecc… io credo che un "karriere bar" possa funzionare anche per altre categorie, da quelle che si occupano di finanza, a chi "progetta" vacanze, dai professionisti del marketing a quelli dell’editoria. Ora, siccome di "aprire bar" e affini, abbiamo parlato tanto, mi soffermerei su come organizzarsi per clienti che si incontrano per motivi di lavoro. Intanto, non il solito bancone ed i soliti tavoli, ma comode poltrone (per colloqui rapidi) e belle scrivanie dove poter fare anche tavole rotonde o piccoli tavoli dotati di monitor. Non manchi una saletta da prenotare per riunioni o altro (più competitiva di sale congresso and so on…). Poi, perchè no, aggiungerei una bella bacheca per annunci di lavoro e biglietti da visita. Infine, organizzatevi per aperitivi e colazioni che stuzzichino l’appetito di manager e liberi professionisti, invogliandoli a darsi appuntamento al Karriere ad una certa ora per un aperitivo, ad esempio, così che non sembri proprio un momento di… lavoro. Insomma, incontrarsi "per parlare di…" in un Carriere bar deve mettere di buonumore ma anche dare la certezza di poter argomentare/progettare senza troppo baccano intorno…. E siamo al come farsi conoscere: niente di meglio che avviare una collaborazione con un social network, partendo magari da quelli "piccoli" (come associazioni di professionisti esistenti nella propria città, forum ecc..) per poi raggiungere i luoghi virtuali più importanti che possano trovare comoda una "sede" vera! Infine, per spunti, visitate questi link: http://www.businesscafe.biz, http://www.cococafe.it/default.asp.


Un supermercato per i senior

La segnalazione di Carmen, stamattina, mi ha messo di buonumore, come accade ogni volta in cui sento che qualcosa si muove in direzione delle fasce bisognose della società. Come gli anziani. E’ difficile (lo vedete anche in questo blog) che qualcuno si inventi un lavoro a contatto con i nonni, perchè è faticoso e richiede una grande pazienza ed energia. Evviva allora Tesco che ha dato il via a supermercati per "capelli d’argento", come ama definire la mia amica i senior ai quali si dedica come psicologa geriatrica. Io vi incollo il testo che riporta nel suo blog e, vi dico, fatevi venire belle idee per lavorare a contatto con gli over 65: c’è tanta richiesta e dà soddisfazione! "6.9.2008. Cittadini dai capelli d’argento, benvenuti al Supermercato Senior. Le porte scorrevoli si aprono e arie soavi di musica classica riempiono il negozio mentre sotto i tuoi piedi c’è un pavimento anti-scivolo e corridoi larghi il doppio del solito. Le luci dal soffitto sono più intense del normale, gli scaffali sono dotati di gradini, e per quelli che vogliono dare momentaneo sollievo ai loro piedi doloranti ci sono sedie per loro invece che per i bambini; i carrelli sono molto più leggeri e manovrabili. In alternativa ci sono cestini con rotelle che possono essere tirati invece che spinti. E se comunque anche questo è troppo faticoso, ci sono bottoni da premere per chiamare il personale ad assistervi, o per trovare prodotti o se ci si sente male. Le bilance per pesare la frutta e la verdura sono dotate di una voce elettronica che dice il peso e il costo di quello che abbiamo preso. E sugli scaffali ci sono lenti di ingrandimento per leggere i dettagli delle etichette, che in ogni caso sono scritte in caratteri grandi. E alla fine, per rendere lo shopping meno stancante, c’è anche una stanza per rilassarsi, dove è possibile persino farsi fare un bel massaggio…"


Le maggiordonne

“Ci sono anche le maggiordonne!”, così si è presentata Adelaide di Monza nel commento all’ultimo post ed io non ho resistito ad indagare. Ecco il racconto di questa ragazza che, con due amiche, (nella foto) ha investito sul settore del concierge e non solo… “Tutte e tre, io, Arianna e Simona, veniamo da un’esperienza professionale che sulle opportunità di lavoro la sa davvero lunga: agenzia di lavoro. Affacciandoci a questa finestra privilegiata sul mondo dell’occupazione, ci siamo rese conto di quanto sia difficile, soprattutto per le donne, conciliare i numerosi impegni: ufficio, casa, bambini. E’ per questo che abbiamo deciso di lasciare il nostro impiego e di dedicarci a proporre alle aziende ed ai privati servizi di “disbrigo incombenze” a 360°. In pratica, ci siamo reinventate maggiordonne: dal prendere i bambini a scuola, fino ad andare a pagare le bollette o a scegliere un regalo. La nostra sfida? Lavorare “fast”, ovvero essere disponibili anche nei momenti di emergenza”. Oltre al servizio di concierge (maggiordomo in ufficio ma anche a casa), Dcare, fondata dal terzetto di Monza, ha una sezione che mi ha incuriosito molto, interamente dedicata agli uomini (credo soprattutto single e molto impegnati). Per loro le maggiordonne risolvono incombenze come la scelta del mazzo di fiori da spedire all’amata o il disbrigo di lavori femminili che fanno venire l’orticaria ai maschietti (leggi rammendo, lavanderia, scelta del regalo giusto).  Infine, il racconto di Adelaide mi ha messo addosso la voglia di cercare altre imprese simili e, sorpresa, ne ho trovate un bel pò (sarà che siamo davvero stufe si girare come trottole e la richiesta di aiuto ha fatto drizzare le antenne dell’imprenditoria?). Ecco ancora due siti italianissimi che si occupano di concierge: www.domostaff.net/ita e www.collaboratoridomestici.it/index.html. E chi volesse diventare un ottimo maggiordomo (o maggiordonna?). Visto che il settore è in crescita conviene prepararsi bene. Sul sito di Edda Accademia di Stile trovate i contatti di una professionista che forma personale di concierge anche di alto livello. I corsi? In gruppo o personalizzati!


Apri un “Pane e…”

"Ho ereditato dai miei una piccola trattoria ma volevo avviare un’attività più giovane e di tendenza. Così, io ed il mio compagno abbiamo pensato ad un’enoteca con una marcia in più: accanto ai vini, per l’happy hour serviamo solo bruschette di tutte le tipologie. Ci chiamiamo Pane&Olio ed oggi il nostro locale è conosciuto proprio per questa particolarità. I clienti? Giovani e meno giovani, comunque, persone che hanno voglia di accompagnare un buon calice al pane nostrano, condito con tanti prodotti genuini". L’idea di Lilluput mi permette di suggerirvi un nuovo trend, quello dei concept "pane e…", appunto, ovvero locali come quello appena descritto (dai pub alle enoteche, fino a veri e propri ristoranti o stuzzicherie) che si sono specializzati in pane speciale e companatico altrettanto gustoso. Che ne dite ad esempio di un "pane& cioccolata"? Pensate ad un posto dove poter tornare bambini con una merenda di questo tipo (facendo in modo che l’assortimento di creme da spalmare sia davvero unico!). Attività di questo tipo fioriscono un pò ovunque, in Italia come all’estero. Ecco qualche assaggio: Pane e formaggio, a Vancouver serve panini fragranti insieme ad ottimi bonconcini da spalmare o da sgranocchiare, mentre a Milano c’è Omelette & baguette, specializzato in mozzarella in carrozza, croc monsieur e bric a l’oeuf. A Bologna c’è l’osteria Pane, vino e San Daniele che ha fatto del famoso prosciutto, l’accompagnamento ideale per ottimi vini. Sempre per chi ama i sapori forti e genuini, c’è l’Osteria La Piola (a Pavia) che produce in contemporaneamente vino e salame. Questa idea di business vi piace e vorreste copiarla? Il mio consiglio per un "pane e…" davvero vincente è di associarlo ad un "companatico" di alta qualità, tipico del posto in cui lo aprite e che si presti a numerose varianti (formaggio, appunto, olio, ma anche salumi, prosciutti ecc…). Poi, ci vuole un locale idoneo e, in base al prodotto da servire, si può scegliere se aprire un ristorante, oppure un’enoteca. Per quest’ultima, qui ci sono i consigli dell’esperto.


Relooker

Si chiamano Eva, Marcello, Adele, Simone e Cristiana; hanno un furgone giallo con un’enorme scritta rossa. Dentro, il furgone è un laboratorio ambulante e "compatto": quasi tutti vecchi mobili di Ikea, cassetti e ceste stracolmi di materiali, attrezzatura, colori, poi, in un angolino c’è una minuscola scrivania ed un pc. Fanno i relooker, ovvero cambiano faccia alla casa della gente, entrano nell’appartamento con tutta la loro attrezzatura e, in poco tempo (da una giornata ad un massimo di una settimana), lo rimettono a nuovo. Non dico altro perché vi trascrivo, così come mi è arrivata, l’e-mail di Adele, traboccante vitalità. Mi piacerebbe, però, che l’entusiasmo di questi ragazzi vi contaggiasse e vi desse lo sprint per rimettere in moto la macchina della svolta professionale, come è accaduto a me! “Siamo cinque amici, ex compagni di classe, ex allievi dell’Accademia di Belle Arti e, qualcuno, tra noi, è persino ex nella vita di coppia. Abbiamo iniziato per caso, facendo lavoretti qua e là, per poi decidere, una sera in un bar, di unire le forze. Così, io che mi occupo di decorazione di interni sono l’addetta alle pareti, Eva ha messo a servizio del team la sua passione per il restauro dei mobili, Simone è davvero un tuttofare: idraulica, meccanica, fili elettrici per lui non hanno segreti. Cristiana, invece, è la vera artista: dipinge il vetro e la ceramica, si occupa di scultura del legno e di molto altro. Grazie a questa somma di talenti e di passioni, ci occupiamo delle case altrui con un entusiasmo che, alla fine, ci fa sentire stanchi ma felici. Si parte da un preventivo gratuito poi, una volta fissato il budget da spendere insieme al cliente, arriviamo con il nostro furgone (anche quello lo abbiamo “agghindato” noi!) e ci mettiamo all’opera. Il colore alle pareti cambia, l’orientamento dell’arredo si trasforma, i vecchi mobili che non piacciono più ai padroni di casa cambiano faccia e poi sistemiamo quello che è rotto e malandato. Alla fine i proprietari si ritrovano in un’altra casa spesso, sostituendo solo pochissimi pezzi e spendendo una cifra davvero minima! La soddisfazione più grande? Una giovane coppia che aveva ereditato una vecchia casa e, con soli 3000 euro, l’ha rimessa a nuovo!” La morale della storia? Creativi: unitevi! Per chi vuole diventare relooker, poi, niente di meglio che spulciare i siti francesi (sono loro, questa volta, ad avere il primato nel settore!). Ecco qualche links: http://www.home-relooking.fr/default.aspx, http://www.her-relooking.com; http://www.edev.mobi/homepage_049.htm.


Ristorante fai da te

Sarà che questi ultimi week-end di fine estate mettono ancora la voglia di divertirsi, ma continuo a ricevere idee di business molto vacanziere, come quella che mi segnala Enrica: "Anche quest’anno stessa spiaggia, stesso mare ma, soprattutto stessi ristoranti! Insomma, anche se la nostra comitiva è affiatatissima, quando è ora di andare a pranzo o a cena, siamo tutti un pò sconfortati dalle solite sogliole o dal menu della casa che resta invariato negli anni. A volte preferiremmo cucinare davvero il pesce comprato al porto seguendo le ricette di mio marito o fare un barbecue di ottime verdure! E’ stato questo desiderio condiviso a far venire in mente a me e a mia cognata Vera, l’idea di business che vi segnalo: un ristorante fai da te. So bene che gli anglosassoni già ce l’hanno, ma in Italia non credo che ci siano ristoranti senza chef dove si possa portare la spesa e cucinarla in santa pace. Noi abbiamo deciso di aprirne uno nel nostro casolare, vicinissimo al mercato e ad un laghetto dove si pesca pesce molto appetitoso. Così, i turisti, pagando il noleggio di cucina e tavoli possono rifocillarsi preparando un pranzetto di loro gusto. Non solo: attrezzeremo l’esterno con postazioni barbecue per permettere a chi vuole di grigliarsi carne, pesce ma anche verdure e poi, abbiamo già pensato ad un forno a legna per gli amanti della pizza”. L’idea di Enrica mi sembra davvero strepitosa ma, come ci ha segnalato, vi confermo che in Inghilterra i ristoranti fai da te non sono affatto una novità. Si chiamano i BYOF, ovvero Bring your own food e mettono diposizione il locale (cucine comprese) per tutti coloro che arrivano con cibi pronti da cucinare. Aprirne uno, naturalmente, richiede la disponibilità di locale- ristorante (magari con un esterno grazioso e curato) ed è essenziale che questo sia ubicato in zone turistiche o, come nel caso di Enrica, nelle vicinanze di laghi, mari o fiumi. Un posto ricco di prodotti tipici e di specialità locali sarà favorito. Naturalmente, anche in questo caso, trattandosi di un’attività aperta al pubblico, è vietato improvvisare: i locali devono essere in regola e bisogna registrare l’attività. I guadagni? Variano in base ai servizi: se il posto è carino, curato e ben equipaggiato (di stoviglie ma anche di ingredienti minimi come spezie, pane, olio ecc…) l’attività può essere davvero redditizia. Altri servizi, come giochi esterni, piscine, giochi di società ecc… possono far salire il costo del noleggio!


Personal Gift Shopper

Visto che oggi è sabato, giornata preposta al relax, al mare (in questo periodo) e, per qualcuno, anche allo shopping vacanziero, ho raccolto con piacere la testimonianza di Venere, una ragazza siciliana con il pallino delle spese e della generosità. Non a caso, per arrotondare il suo stipendio da postina, ha deciso di dedicarsi ad un’attività che ha molto a che vedere con il piacere di pensare agli altri: lei fà la Personal Gift Shopper e… con grande entusiasmo! "Vivo da sola lontano dalla mia famiglia di origine e, visto che tutta la settimana scorrazzo per la città consegnando la posta, mi capia di imbattermi in negozietti curiosi, di oggetti a volte rari e molto originali. All’inizio acquistavo solo cose per me o per le mie amiche e, alla fine, tutte si stupivano di quanto fossero anticonvenzionali e mirati i miei regali. L’idea di acquistare doni per conto di altre persone, infatti, me l’ha data una mia cara amica affascinata dal mio talento del comprare oggetti carini, personalizzati e a budget limitato. Adesso, quindi, il sabato e la domenica mi dedico ad acquistare regali su committenza. Fare la Personal Gift Shopper è davvero divertente: basta una chiacchierata telefonica con il cliente per capire che genere di regalo cercare. Spesso si tratta di idee strane, introvabili o da far realizzare su misura, insomma regali come piccoli sogni. Allora, prima di tutto, guardo on line i miei siti di riferimento per capire dove cercare quello che mi serve, poi decido come muovermi. Se, invece, è l’idea quella che manca ai miei clienti (soprattutto a Natale quando bisogna accontentare tante persone diverse e non si ha voglia di spendere molto), mi metto subito in marcia per la città e faccio la spola tra i negozi che preferisco. Di solito, in una giornata di shopping riesco ad accontentare più clienti quindi i mei prezzi sono molto competitivi!". Se Venere è così ottimista è anche perchè si tratta di un lavoro facile da conciliare con altri impegni. Un’idea in più? Se ve la cavate con carta e penna, potete fornire anche un servizio di biglietti d’auguri personalizzati, così da consegnare la frase insieme al dono. Poi, naturalmente, serve un sito internet per farsi conoscere e un pò di… psicologia, per azzeccare ogni volta il dono giusto. Insomma, diventare assistenti di Babbo Natale può rendere molto bene. Ecco un sito per convincersi: www.beeskneeslifestyle.com. Su www.giftconcierges.com e su http://www.wellwishers.com/, invece, è possibile vedere società che prevedono anche un servizio di "ricerca regalo all’ultimo minuto".