Cercare Lavoro

Conservare, Cercare, Cambiare, Trovare  Lavoro  v. 5.9

Da dove cominciare

Dove cercare lavoro?

Nei paesi dello Spazio economico europeo la libera circolazione delle persone è un diritto fondamentale, che permette ai cittadini dello SEE di lavorare in un altro paese dello SEE senza permesso di lavoro. La libera circolazione dei lavoratori si applica ai cittadini dei nuovi Stati membri soggetti alle disposizioni trasitorie previste nei trattati di adesione all'Unione europea di Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovenia, Slovacchia e Ungheria.

Quali aspetti pratici vanno presi in considerazione prima di cercare un lavoro?

Vivere e lavorare in un altro paese europeo può presentare alcune difficoltà, come la necessità di adattarsi ad una nuova cultura, di lavorare in una lingua straniera e di familiarizzarsi con sistemi fiscali e di previdenza sociale sconosciuti. Per prepararsi nel modo migliore occorre essere ben informati sul paese scelto. Anche le qualità personali e la determinazione, come, naturalmente, le qualifiche professionali e la conoscenza di lingue straniere, sono fattori di importanza decisiva nella ricerca di un lavoro.

Prima di iniziare la ricerca di lavoro è importante rendersi conto che non è necessariamente più facile trovare un impiego all’estero che nel proprio paese (in Europa il tasso di disoccupazione globale è ancora alto). Tuttavia, alcuni settori del mercato del lavoro europeo possono offrire notevoli opportunità, come il settore turistico e quello dei servizi (servizi finanziari, consulenze di gestione, settore edile, settore TI e alcuni segmenti del settore sanitario) nonché il lavoro stagionale nell’agricoltura. Va anche ricordato che esistono notevoli differenze di opportunità di lavoro fra le regioni dello Spazio economico europeo e che la situazione può cambiare molto rapidamente.

Come iniziare a cercare?

Per facilitare la ricerca di un lavoro è bene, prima di partire:

  • Visitare il portale Internet EURES sulla mobilità professionale, dove si trovano offerte di lavoro, informazioni sulle condizioni di vita e di lavoro, informazioni sul mercato del lavoro e link per altre informazioni utili. Vi si potrà inserire anche il proprio CV affinché possano prenderne conoscenza i potenziali datori di lavoro di tutta Europa.
  • Consultare le offerte di lavoro nei giornali del paese di destinazione (disponibili normalmente nelle maggiori biblioteche). Molte riviste specializzate pubblicano offerte di lavoro per particolari settori professionali.
  • Contattare il servizio pubblico per l’impiego del paese di destinazione, che dovrebbe essere in grado di fornire informazioni. Si ricorda che i cittadini dello SEE hanno in un altro Stato membro gli stessi diritti dei cittadini di quello Stato. Si può chiedere di parlare a un consigliere EURES incaricato di aiutare i cittadini stranieri. 

Altre strade meno comuni per trovare lavoro

Il modo più semplice per ottenere informazioni sulle offerte di lavoro è quello di rivolgersi al Servizio pubblico per l’impiego. Tuttavia, può essere utile seguire anche altre vie:

  • In molti Stati membri esistono agenzie private specializzate nella ricerca di lavori temporanei. È bene informarsi se i servizi offerti sono a pagamento e accertarsi di che tipo sono i contratti di lavoro proposti. 
  • Esistono anche agenzie di collocamento private, ma normalmente si occupano di posti a livello direttivo o di settori particolari come l'informatica o la finanza. 
  • Per gli studenti le fiere del lavoro o i centri di orientamento professionale possono risultare molto importanti nella ricerca di un impiego. 
  • Le candidature spontanee alle aziende stanno diventando sempre più comuni. È necessario disporre di informazioni il più possibile dettagliate sulle ditte, perché il successo può dipendere dalla capacità di dimostrare la propria adeguatezza alla loro struttura e alle loro esigenze. La domanda va presentata sotto forma di lettera, indicando le proprie qualifiche, l’esperienza e le ragioni dell’interesse particolare per la ditta. Molte imprese dispongono inoltre di un sito per le assunzioni, dove a volte è possibile compilare un modulo di domanda elettronico. 
  • Nella maggior parte dei paesi è molto importante crearsi una rete di contatti, perché spesso la prima comunicazione di un’offerta di lavoro avviene oralmente. 
  • Un periodo di apprendistato o uno stage professionale in un paese di propria scelta è ideale per conoscere il paese ed offre la possibilità di cercare lavoro sul posto. Molte grandi imprese organizzano stage di questo genere. 

Elementi da tenere in considerazione in una domanda di lavoro

Uno degli aspetti più importanti consiste nell’ottenere il riconoscimento delle proprie qualifiche nel paese di accoglienza. Per chi dispone di qualifiche professionali specifiche è essenziale sapere se la propria professione è regolamentata. Le professioni regolamentate possono essere esercitate solo da persone aventi determinate qualifiche, ad esempio avvocati, commercialisti, insegnati, ingegneri, personale paramedico, medici, dentisti, veterinari, farmacisti ed architetti. Per alcune di queste professioni esiste un elenco di qualifiche riconosciute ed equivalenti, mentre per altre l’equivalenza è valutata caso per caso, prendendo in considerazione la durata e il contenuto della formazione. Se la professione non è regolamentata, si può iniziare ad esercitarla non appena si trova un lavoro, ma bisogna rispettare tutte le modalità di esercizio della professione del paese d’accoglienza, che possono essere diverse da quelle esistenti nel proprio paese.


Quali altri aspetti vanno considerati?

Occorre verificare che il proprio curriculum vitae sia chiaro e ben strutturato, adatto all’impiego desiderato. Esso deve anche essere tradotto nella lingua del paese d’accoglienza, insieme alle qualifiche (v. sopra). Nella maggior parte degli Stati membri si esige che la materia della laurea o del diploma sia direttamente attinente al lavoro che si intende esercitare, mentre in altri quest'aspetto è meno importante. L’UE ha adottato un modello europeo comune di curruculum vitae, adatto sia a chi dispone di un diploma professionale sia a chi ha un diploma universitario. Tale EUROPASS CV permette di stabilire con precisione, in tutta l’Unione europea, le attitudini e le competenze di un candidato. Il modello di CV è disponibile attualmente nelle 20 lingue dell'UE in EURES “CV on line”.


Come prepararsi per un colloquio di lavoro

Come nel proprio paese d’origine, è necessario prepararsi seriamente a un colloquio di assunzione, assicurandosi di avere le informazioni principali sull’azienda e di essere pronti a fare domande su di essa e su aspetti particolari del lavoro. Bisogna dimostrare la padronanza della lingua del paese d’accoglienza ed illustrare come le proprie competenze principali e il proprio profilo corrispondano alle esigenze del datore di lavoro per quel particolare posto. Molte grandi imprese dell’UE si servono di centri di valutazione per vedere come potenziali dipendenti reagirebbero in situazioni reali.

Quali documenti portare al colloquio

In genere sono necessari:
  • varie copie del CV nella lingua pertinente; 
  • una traduzione certificata del proprio diploma, rilasciato in genere dall’istituto d’istruzione o dal ministero competente; 
  • le fotocopie del certificato del titolo di studio, del diploma di laurea e di altre qualifiche; 
  • il passaporto e una carta d’identità valida; 
  • una copia del certificato di nascita; 
  • il modulo E che dà diritto all’assistenza sanitaria (p.es. E111) e 
  • alcune foto in formato tessera. 

Trasferimento dell’indennità di disoccupazione in un altro Stato dello SEE. 

Chi è attualmente disoccupato e ha intenzione di cercare lavoro in un altro Stato dello SEE, può trasferire la propria indennità di disoccupazione per 3 mesi. Esistono tuttavia regole e condizioni precise per il trasferimento delle indennità e si consiglia pertanto di contattare il servizio per l’impiego locale o l’agenzia che si occupa della concessione delle indennità prima di intraprendere qualsiasi azione. A chi non ha trovato un lavoro entro 3 mesi potrà essere chiesto di lasciare il paese. Le autorità competenti potranno tuttavia dimostrarsi indulgenti se si prova che si hanno buone possibilità di trovare un impiego.