Analisi del testo

Il testo originale: “Και διαπεράσαντες ἦλθον ἐπι τη γῆν Γεννησαρε τ και προσωρμίσθησαν.”

Marco 6:53. La traduzione Nuova Riveduta: “Passati all'altra riva, vennero a Gennesaret e scesero a terra.”

Una peculiarità del frammento è il cambio della lettera iniziale nella parola “διαπεράσαντες” che diventa “τιαπεράσαντες”. Una variazione che supporta l’antichità del rotolo, visto che variazioni di questo genere sono state rinvenute in iscrizioni nella Gerusalemme del periodo di Erode.

Sorprendente è inoltre un’altra variante, l’omissione della precisazione “ἐπι την γῆν””, “verso la terra” individuata grazie alla sticometria, cioè al calcolo delle lettere che dovevano esservi sul manoscritto completo. Anche qui potremmo essere in presenza di un ulteriore indizio dell’antichità del manoscritto. Infatti tale precisazione “verso la terra di Gennesaret” sembrerebbe essersi resa necessaria solo dopo la distruzione romana del 70 d.C. visto che la città di Gennesaret non esisteva più ed era rimasto soltanto un lago con lo stesso nome.

Un’ulteriore prova dell’antichità di questo manoscritto è che si tratta di un rotolo, un papiro scritto soltanto da una parte, in recto, quindi, e senza verso. Thiede è certo che i libri del Nuovo Testamento furono originariamente scritti come rotoli e solo in un secondo tempo copiati in forma di codice, come sono giunti a noi nelle prove manoscritte che oggi possediamo.

Il testo in lingua greca è meglio visibile nel negativo. Accanto trascrivo le lettere rinvenute nel frammento. Le moderne tecniche hanno ulteriormente contribuito a riconoscere 7Q5 come un frammento di un rotolo contenente in origine il vangelo di Marco.

La Polizia scientifica israeliana interpellata da Thiede, è riuscita a provare con la sua tecnologia l’identità di una delle lettere controverse del manoscritto, la ni di Gennesaret. L’utilizzo dei computer ha permesso di indagare la letteratura greca disponibile alla ricerca delle 20 lettere che rinveniamo in questo frammento, ma senza altro risultato.

Il professor Dou, eminente matematico, ha così potuto concludere che le probabilità che questa sequenza di lettere possa rinvenirsi in un altro scritto è una su novecentomila milioni. Questo il testo originale con le lettere rinvenute in 7Q5 in rosso:


Il testo interessato è, come abbiamo già detto, Marco 6:52-53. Leggiamolo in italiano, dalla Nuova Riveduta: “perché non avevano capito il fatto dei pani, anzi il loro cuore era indurito. Passati all'altra riva, vennero a Gennesaret e scesero a terra.”

Ciò che è rilevante è l’accostamento delle due narrazioni. La prima che parla di Gesù che cammina sull’acqua e la seconda che ha luogo a Gennesaret. Ciò ad ulteriore sostegno dell’identificazione marciana. Concludendo, allo stato attuale degli studi su 7Q5, possiamo affermare con tutta onestà di trovarci davanti alla prova manoscritta più antica disponibile del vangelo di Marco, risalente a circa l’anno 50 d.C. e di sicuro non più recente del 68 d.C.