Quinta Stagione

Più natura, meno medicine

Integratori moderatamente


Mangiare di meno, mangiare meglio. In estrema sintesi è questa la raccomandazione dei geriatri per vivere in tutta salute la terza età. Nutrirsi in modo corretto è infatti una delle condizioni principali per vivere bene e più a lungo. La prima regola è quella di seguire nell'arco di tutta la vita un'alimentazione varia ed equilibrata: il che significa saper scegliere che cosa mangiare e in quali proporzioni. Quest'ultimo è un aspetto fondamentale, in quanto gran parte delle malattie dell'uomo è causata da eccessi alimentari. 

Per «funzionare» il corpo umano brucia una certa quantità di energia, ma per evitargli un lavoro eccessivo (e dunque dannoso) le calorie assunte non dovrebbero mai superare il suo fabbisogno. Meno cibo introduciamo, più tempo ha l'organismo per eliminare le componenti danneggiate, prevendo così l'accumulo di fattori nocivi alla base delle patologie tipicamente correlate all'invecchiamento.

Mangiare di meno è quindi la prima cosa da fare quando l'età avanza, facendo attenzione a non incorrere nel rischio opposto, privando cioè l'organismo di preziose sostanze nutritive. Il cosiddetto fenomeno della «malnutrizione senile» è infatti più diffuso di quanto si possa pensare. Alla sua origine una serie di fattori come la ridotta efficienza dell'apparato digestivo nell'assorbire proteine, vitamine e minerali, l'interferenza dei farmaci sullo stato nutrizionale, un atteggiamento psicologico di indolenza e indifferenza verso il cibo, senza contare eventuali difficoltà economiche che si traducono in scelte alimentari povere dal punto di vista nutritivo. In questi casi il ricorso a integratori alimentari può essere utile a colmare stati di carenza evitando ripercussioni negative sullo stato di salute. 

Tra le lacune più comuni nella terza età quella di calcio e vitamina D, sostanze indispensabili per contrastare l'impoverimento del tessuto osseo e prevenire il rischio di fratture. Altrettanto importanti sono i livelli di antiossidanti (vitamina A, C, E, zinco, selenio): una loro inadeguata assunzione riduce le difese dell'organismo nei confronti dei radicali liberi, molecole instabili responsabili dei processi di invecchiamento cellulare. Recenti studi hanno anche dimostrato che la popolazione anziana presenta spesso livelli insufficienti di magnesio, una carenza che può tradursi in sintomi quali debolezza muscolare, stanchezza, scarsa concentrazione, disturbi del sonno e depressione.

A vigilare sul mercato degli integratori alimentari c'è l'EFSA (European Food Safety Authority), ente europeo che ha il ruolo di garante scientifico per quanto riguarda la sicurezza e l'efficacia di questi prodotti, fermo restando che una dieta equilibrata rimane la migliore soluzione per una vita sana e che l'utilizzo di integratori va sempre effettuato dietro consulto medico sulla base di carenze accertate.