Il corpo materiale di Gesù
Alle tre e dieci il capo degli arcangeli richiese a Gabriele il corpo mortale di Gesù per poter procedere alla sua immediata dissoluzione risparmiando alle schiere del cielo la vista della lenta decomposizione della forma umana del Creatore e Sostenitore dell' Universo.
Mentre gli arcangeli si preparavano a rimuovere il corpo di Gesù dalla tomba in vista di disporne la dignitosa dissoluzione istantanea, altri corpi celesti furono incaricati di spostare le due pietre dall’entrata della tomba.
Non c'era nessuna necessità materiale di spostare la pietra di ingresso per questa risurrezione spirituale, ma Gesù richiese che fosse spostata per dare un segno forte ai suoi impauriti discepoli
La più grossa di queste due pietre era un enorme blocco circolare molto simile ad una macina, e si spostava in una scanalatura intagliata nella roccia, in modo da poter essere rotolata avanti e indietro per aprire o chiudere la tomba.
Quando le guardie ebree ed i soldati romani di sorveglianza videro, alla debole luce dell’alba, la tomba aperta e la pietra spostata, furono presi dalla paura e dal panico e fuggirono precipitosamente. Gli Ebrei fuggirono alle loro case, dopo essere tornati nel tempio a riferire queste cose al loro capitano. I Romani fuggirono nella fortezza di Antonia e riferirono ciò che avevano visto al centurione appena questi giunse in servizio.
I dirigenti ebrei avevano cominciato la sordida operazione con la quale ritenevano di sbarazzarsi di Gesù offrendo del denaro al traditore Giuda, ed ora, di fronte a questa imbarazzante situazione, invece di pensare di punire le guardie che avevano disertato il loro posto, ricorsero alla corruzione di queste guardie e dei soldati romani. Essi pagarono a ciascuno di questi venti uomini una somma di denaro e ordinarono loro di dire a tutti: “Mentre dormivamo durante la notte, i suoi discepoli ci hanno colti di sorpresa ed hanno portato via il corpo.” E i dirigenti ebrei promisero solennemente ai soldati di difenderli davanti a Pilato nel caso il governatore fosse venuto a conoscenza che essi avevano accettato del denaro.
La credenza cristiana nella risurrezione di Gesù si è basata sul fatto della “tomba vuota”. Era in verità un fatto che la tomba era vuota, ma questa non è la verità della risurrezione. La tomba era veramente vuota quando arrivarono i primi credenti, e questo fatto, insieme a quello dell’indubbia risurrezione del Maestro, portò alla formulazione di una credenza che non era vera: l’insegnamento che il corpo fisico, il corpo materiale di Gesù sia risuscitato dalla tomba.
Se Gesù avesse voluto risuscitare nel suo corpo mortale come aveva fatto con Lazzaro, lo avrebbe certamente potuto fare; ma preferì seguire fino in fondo il volere del Padre, ovvero morire come ogni mortale.
Il solo 'onore' che ricevette fu la speciale ed unica dissoluzione istantanea del suo corpo, un ritorno della “polvere alla polvere”, senza l’intervento delle dilazioni del tempo e senza la messa in atto dei processi ordinari di decomposizione materiale.
Le spoglie mortali di Gesù hanno subito lo stesso processo naturale di disintegrazione elementale che caratterizza tutti i corpi umani sulla terra, salvo che, per quanto riguarda il tempo, questo metodo naturale di dissoluzione fu grandemente accelerato, affrettato al punto da divenire istantaneo.
Il vero miracolo della risurrezione di Gesù fu che ricomparve sulla Terra, ancor prima di andare dal Padre, in forma visibile semi-spirituale e divenne parte dell’esperienza personale di quasi mille esseri umani prima di lasciare definitivamente il mondo terreno.