Il ritorno di Gesù
Di tutti gli insegnamenti del Maestro nessun aspetto è stato così mal compreso quanto la sua promessa di ritornare un giorno di persona in questo mondo. Non è strano che Gesù fosse interessato a ritornare un giorno sul pianeta in cui ha fatto l’esperienza del suo conferimento come mortale del regno. È del tutto naturale credere che Gesù di Nazaret, ora capo sovrano di un vasto Universo, sia interessato a ritornare non solo una, ma anche molte volte, nel mondo in cui ha vissuto una vita così straordinaria ed ha infine conquistato per se stesso il dono illimitato del Padre del potere e dell’autorità sull’Universo.
Gesù ha dichiarato in numerose occasioni e a molte persone la sua intenzione di ritornare in questo mondo. Mentre i suoi discepoli si rendevano conto del fatto che il loro Maestro non avrebbe agito come liberatore temporale, ed ascoltavano le sue predizioni sulla distruzione di Gerusalemme e sul crollo della nazione ebraica, cominciarono molto naturalmente ad associare il suo ritorno promesso a questi avvenimenti catastrofici. Ma quando gli eserciti romani abbatterono le mura di Gerusalemme, distrussero il tempio e dispersero gli Ebrei della Giudea, ed ancora il Maestro non si rivelava in potere ed in gloria, i suoi discepoli cominciarono la formulazione di quella credenza che finì per associare la seconda venuta di Cristo alla fine dell’era, ed anche alla fine del mondo.
Gesù promise di fare due cose dopo la sua ascensione al Padre e dopo che ogni potere in cielo e sulla terra erano stati posti nelle sue mani. Promise in primo luogo di mandare nel mondo, ed in sua vece, un altro insegnante, lo Spirito della Verità; e lo ha fatto nel giorno di Pentecoste. In secondo luogo, ha certamente promesso ai suoi discepoli che un giorno sarebbe tornato personalmente su questo mondo. Ma non ha detto come, dove e quando avrebbe rivisitato questo pianeta della sua esperienza di conferimento nella carne. In un’occasione dichiarò che, mentre l’occhio della carne lo aveva visto quando viveva qui nella carne, al suo ritorno (o almeno in una delle sue possibili visite) egli sarebbe stato percepito solo dall’occhio della fede spirituale.
Gesù verrà probabilmente di nuovo in persona sulla Terra, ma nessuno può sapere quando o in quale modo egli sceglierà di venire. La sua seconda venuta sulla terra sarà sincronizzata in modo da avvenire in connessione con il giudizio finale di quest’era? Verrà in connessione con la fine di qualche era successiva della Terra? Verrà senza essere annunciato e come un avvenimento isolato? È certa una sola cosa, e cioè che quando ritornerà tutto il mondo probabilmente ne sarà informato, perché egli dovrà venire come capo supremo dell'Universo e non come l’oscuro neonato di Betlemme. Ma se ogni occhio dovrà vederlo, e se solo gli occhi spirituali percepiranno la sua presenza, allora la sua venuta dovrà essere a lungo differita.
La seconda venuta di Gesù sulla terra è un avvenimento di enorme valore sentimentale sia per il cielo che per gli umani; ma altrimenti essa non è di alcuna importanza immediata per gli abitanti del cielo e di alcuna importanza pratica per gli esseri umani rispetto all'accadimento della morte naturale, che così repentinamente proietta l’uomo mortale in quella successione di avvenimenti che portano direttamente alla presenza di questo stesso Gesù, il capo sovrano dell' Universo.
I figli della luce sono tutti destinati a vederlo, e non ha una grande importanza che noi andiamo da lui o che lui venga prima da noi. Bisogna quindi essere sempre pronti ad accoglierlo sulla terra, come lui è pronto ad accoglierci in cielo.