I Concili Ecumenici

Il Vangelo di Tommaso è stato ritrovato tra i rotoli di Nag Hammadi e l’importanza di questi testi è indubbiamente notevole, non solo perché alcuni ricercatori ritengono che il Vangelo di Tommaso sia stato scritto prima dei quattro vangeli canonici, contemporaneo alla fonte Q, ma anche per l’immagine stessa di Gesù che viene proposta come un maestro di sapienza, un illuminato, un saggio che ci sprona a trovare in noi la salvezza.
Il Vangelo di Tommaso, insieme a tutta una serie di testi dichiarati apocrifi, cioè testi esclusi dal canone delle Sacre scritture, è stato sottoposto a distruzione da parte della chiesa fin dai tempi dei primi concili ecumenici. Nel corso dei secoli gli gnostici, gli ariani, i nestoriani, i monofisiti, i bogomili, sono stati per decenni perseguitati dalla chiesa romana d’oriente e d’occidente.
Attraverso i concili ecumenici gli imperatori dell’impero romano d’oriente e le diverse cariche religiose, rappresentate dai vescovi cristiani, stabilivano la linea religiosa da seguire e si pronunciavano su tematiche controverse attinenti alla fede.
Stabilivano in parole povere cosa era ortodossia e cosa invece era eresia. I concili furono largamente utilizzati fin dal 300 almeno a tutto il 700, per poi perdere importanza col passare del tempo. In queste riunioni con i membri della gerarchia religiosa il peso dell’imperatore era decisivo per orientare le decisioni della curia di Costantinopoli.
I primi quattro concili furono i più importanti, e ci servono per capire come si è sviluppato il cristianesimo nella sua ortodossia, non dimenticandoci che il cristianesimo diventa religione tollerata nel 313, con l’Editto di Tolleranza, religione ammessa da parte di Costantino e Licinio dell’editto del 311 di Galerio e diventa religione ufficiale dell’impero romano nel 380, con l’Editto di Tessalonica emanato dall’imperatore Teodosio.
• Nel 325 Concilio di Nicea. Circa nel 300 d.C., esistevano varie correnti di Cristianesimo che si contendevano il diritto di essere i veri portatori dalla parola di Cristo. Molte di queste correnti si consideravano “cristiane gnostiche” e sostenevano che attraverso l’esperienza personale, si potesse sperimentare personalmente, e senza bisogno di intermediari, la “Comunione con il Divino”. Altre correnti invece ritenevano blasfemo il credere di poter fare direttamente esperienza del Divino, e ancora più sacrilego ritenere che lo Spirito di Dio potesse essere dentro un essere impuro come l’uomo, macchiatosi tra l’altro del “peccato originale”. Era un’epoca in cui l’Impero Romano cominciava a dare ampi segni di decadimento e disgregazione, fu così che il pagano Costantino riunì gli esponenti delle varie correnti cristiane, affinché si decidesse una linea comune da seguire, per creare un’unica religione da diffondere in tutto l’Impero. Fu così che in questo concilio uscì vincitrice la corrente che si rifaceva soprattutto alle idee di Ireneo, vescovo di Lione, che diceva che Dio andava accettato “dogmaticamente” come verità assoluta dai fedeli, che era assolutamente blasfemo il solo pensiero che potesse essere sperimentato e conosciuto direttamente dall’uomo e che solo accettando di essere umili peccatori e rispettando i comandamenti, si poteva accedere al Paradiso. Ireneo propugnava fortemente il fatto che i Vangeli non potevano essere né più di 4 bè meno di 4: “Non è d’altronde ammissibile che ci siano più di quattro Vangeli, e neppure meno di quattro. Poiché ci son quattro regioni nel mondo in cui siamo e quattro venti dei quattro punti cardinali, e poiché d’altra parte la Chiesa è seminata su tutta la terra e la colonna e il fondamento della Chiesa è il Vangelo e lo Spirito Santo (soffio) di vita, è normale che questa Chiesa abbia quattro colonne che da tutte le parti emettono soffi di incorruttibilità e vivifichino gli uomini. Donde risulta che il Verbo, artefice dell’universo, che siede sopra i cherubini e mantiene tutto l’insieme, una volta manifestatosi agli uomini ci ha dato il Vangelo sotto quattro forme, Vangelo che è mantenuto tuttavia da un solo Spirito”. Furono così scelti gli scritti e i 4 Vangeli denominati “canonici” che andarono a costituire il vecchio e nuovo testamento, e ne furono scartati (banditi, bruciati, distrutti, sequestrati, occultati, ecc.) altri che diffondevano idee e parole di Cristo non in linea con la corrente scelta per far parte delle fondamenta del “Dogma” della Chiesa di Roma. Oltre allo gnosticismo fu bandito anche l’arianesimo.
• Nel 381 con il Concilio di Costantinopoli si ribadisce la linea secondo cui l’arianesimo doveva essere estirpato. Ci vollero anni per sradicare l’arianesimo dall’Europa e dal vicino oriente.
• Nel 431 viene convocato il Concilio di Efeso. Con questo concilio si dichiara eretico il nestorianesimo. Si tratta di una corrente cristiana, teorizzata da Nestorio, che sostiene che la Vergine Maria è Christotòkos (cioè madre di Cristo) e non Theotòkos (cioè madre di Dio).
• Nel 451, abbiamo il Concilio di Calcedonia, dove c’è la condanna del monofisismo. Secondo i monofisiti in Gesù Cristo domina solo una natura e cioè quella divina.
Seguirono altri concili che di volta in volta dettarono la linea da seguire, dichiarando eretica ora quella, ora questa corrente, e affermando e ribadendo sempre la linea prevalente che è stata, fin dalla metà del 400 la dottrina delle due nature, umana e divina, presenti in Gesù Cristo, e la necessità di ubbidire al “Dogma” per accedere al Regno dei Cieli.
Risulta chiaro quindi che fin dalle origini la Chiesa avesse interesse a rimuovere quelle correnti che non riconoscessero il potere istituzionalizzato, con ragionamenti apparentemente teologici ma che spesso nascondevano interessi politici (come lo scisma d’Oriente, lo scisma Anglicano, quello Protestante, etc,).