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Nihil difficile volenti

RICORDARE


Si può ricordare in tanti modi. Si può ricordare per abitudine, perché la mente facilmente si aggrappa a rituali da riproporre ogni volta uguali e a percorsi abituali di riflessione, in cui il noto si configura come uno spazio di confort in cui riconfermare la propria identità. È una scelta rassicurante, in cui il passato dà senso al presente, in cui il focus è su una sola istantanea dell’ininterrotto flusso di immagini ed esperienze di cui ancora e ancora si è stati sia spettatori sia protagonisti.

Si può ricordare per amore, perché l’immagine custodita non è solo la fredda descrizione di un evento associato a una data, ma è un insieme caldo e ancora commovente che fa riferimento a momenti di vita, propria o altrui, che ci hanno una volta coinvolto e che ancora sanno darci emozioni. A volte sono emozioni piacevoli, a volte dolorose, ma entrambe sono testimoni di qualche cosa di importante per noi, qualche cosa che ci fa dire “Confesso che ho vissuto”.

Si può ricordare per odio, perché qualche cosa si è rotto, dentro. Perché la ferita è stata troppo profonda per rimarginarsi e non c’è la forza di risanarla. Perché fa male e manca ancora la lucidità di darle un senso in un contesto più ampio e di mitigare i toni con cui la memoria propone e ripropone sempre lo stesso furioso ritornello, tenendo la mente prigioniera in un vortice doloroso.

Ma soprattutto si può ricordare per crescere, per fare tesoro dell’esperienza passata e scegliere, di conseguenza, come organizzare il proprio futuro. Qui il ricordo non è statico, nostalgico, ma si dipana in una sequenza di fotogrammi che permettono di cogliere conseguenze e implicazioni, che dal passato danno un preciso significato al presente e una chiara direzione al futuro. Ogni ricordo, visto non come un episodio statico ma come uno scambio ferroviario che costringe a cambiare direzione, può rivelare insospettati regali, lezioni di vita utili a sé e agli altri. 

Questo sito-ricordo non si focalizza sul passato, ma soprattutto può essere un trampolino per il futuro, da creare, da rimodellare in base a quanto vissuto nel passato. Così come il bambino è il pater hominis, così il ricordo è l' artifex futurum nostrum.
 

Ing. Emerito Maurizio Ammannato