La Sacra Sindone

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  • 9) L’UST ha camminato scalzo. Fu rinvenuta una notevole quantità di materiale terroso nella zona del calcagno. [a=.49, f=.01, n=.5, ia=.1, if=.005, in =.1, p=1]
  • 10) L’UST proviene dalla Palestina: i campioni di materiale terroso trovati in corrispondenza dei piedi, contengono aragonite con stronzio e ferro. Tale materiale è infrequente, ma molto simile a campioni prelevati nelle grotte di Gerusalemme. [a=.49, f=.01, n=.5, ia=.1, if=.005, in =.1, p=1]
  • 11) L'UST è caduto a terra senza possibilità di ripararsi con le mani. Frammenti di materiale terroso si trovano anche in corrispondenza della punta del naso e del ginocchio sinistro. L’ipotetico falsario avrebbe dovuto curare tutti i dettegli microscopici che sono risultati verosimili. Il microscopio non era noto nel medioevo. [a=.49, f=.01, n=.5, ia=.1, if=.005, in =.1, p=1]
  • 12) È di origine palestinese in quanto ci sono tracce di “natron”. Furono identificati elementi riconducibili al 'natron' fra i campioni di polvere aspirati. Il ‘natron’ era usato in Palestina per ladeidratazione del cadavere. [a=.49, f=.01, n=.5, ia=.1, if=.005, in =.1, p=1]
  • 13) Fu identificata la presenza di aloe e mirra nel tessuto. Tali sostanze erano usate in Palestina ai tempi di Cristo per la sepoltura dei cadaveri. Gli aloni dall’aspetto seghettato che l’acqua usata per spegnere l’incendio di Chambéry ha lasciato sulla ST si formano in una stoffa preventivamente imbevuta di aloe e mirra. [a=.49, f=.01, n=.5, ia=.1, if=.005, in =.1, p=1]
  • 14) Dall’analisi dei pollini, risulta che è stata esposta in Palestina, a Edessa ed a Costantinopoli. In alternativa è stata esposta a piante provenienti da quei luoghi. Delle 58 specie di pollini identificati, 17 crescono in Italia o in Francia e 38 crescono in Palestina (tra questi la Ridolfia Segetum Moris, l’Anemone Coronaria, la Phillyrea Angustifolia, il Pinus Halepensis e la Gundelia Tournefortii) e molte sono tipiche e frequenti a Gerusalemme e dintorni. [a=.9, f=.01, n=.09, ia=.04, if=.005, in =.04, p=3]
  • 15) Il polline più frequente, relativo ai campioni prelevati dalla ST, è quello di piante che crescono in Palestina. Tale specie di polline risultò uguale a quello fossile abbondante nei sedimenti del lago di Genezareth e del Mar Morto [a=.9, f=.01, n=.09, ia=.04, if=.005, in =.04, p=1.2]
  • 16) Sono stati deposti fiori intorno al capo dell’UST al momento della sepoltura e/o durante cerimonie pasquali in Palestina. Tra questi fiori è stato rinvenuto lo Zygophyllum dumosum, che vive nella zona del Mar Morto, e la Capparis aegyptia, un tipo di cappero comune in Israele. Nei riti orientali, ortodossi e copti, i fiori hanno un ruolo importante nella commemorazione della morte di Gesù. Mediante la tecnica di sovrapposizione in luce polarizzata sono state identificate le immagini di 28 fiori (freschi) della Palestina. Era già stato classificato il polline di 25 di essi. Una trentina fra i pollini analizzati appartengono a fiori che sbocciano in Palestina in primavera e sono stati rinvenuti frammenti di fiori (antere e brattee) . [a=.9, f=.01, n=.09, ia=.04, if=.005, in =.04, p=1]
  • 17) Le gocce di cera indicano che la ST può essere stata usata come tovaglia d’altare[39]. La cera non è datata. Non risulta che la ST sia stata utilizzata come tovaglia d’altare dal medioevo in poi. Le antiche bruciature, riportate anche nel manoscritto Pray di Budapest del 1192-95, potrebbero forse essere state causate dalle candele. [a=.89, f=.01, n=.1, ia=.05, if=.005, in =.05, p=1]